Nel bidone questi biscotti: lo studio del Gambero Rosso svela cosa ci mettono davvero dentro
I biscotti da colazione devono essere scelti con cura, in un’indagine approfondita seguita da Gambero Rosso, ecco il risultato.
Il Gambero Rosso ha stilato la classifica definitiva dei biscotti da colazione, mettendo sotto la lente d’ingrandimento i frollini più amati dagli italiani. La degustazione, rigorosa e articolata, ha analizzato aspetto visivo, olfattivo, gusto, consistenza e la tanto amata prova d’inzuppo nel latte freddo.
Ma non tutte le etichette sono uscite vincitrici da questa sfida: alcuni grandi classici hanno tradito le aspettative, facendo sorgere interrogativi su ingredienti e qualità. Ecco i risultati dell’indagine.
I biscotti da colazione che vincono, delusione per gli altri big
Sul podio svettano gli Abbracci di Mulino Bianco, definiti campioni indiscussi grazie alla loro struttura perfetta per l’inzuppo, il gusto pieno e il profumo persistente. Il Gambero Rosso assegna loro un voto di 90/100, sottolineando come i due sapori – cacao e panna – si sposino in un equilibrio irresistibile. Bene anche i Pan di Stelle, che ottengono un onesto 70/100, nonostante qualche nota sgraziata all’olfatto, con sentori di cacao bruciato che ne penalizzano l’esperienza complessiva.
Ma scendendo in classifica iniziano le amare sorprese. Le celebri Macine, simbolo delle colazioni italiane, ottengono un deludente 52/100: la nuova ricetta prometteva più panna, ma il sapore è risultato evanescente e la struttura poco fragrante. Peggio ancora per i Tarallucci, che si fermano a un impietoso 50/100: il gusto rimanda vagamente al mais – ingrediente assente – e la consistenza è così fragile da trasformarli in briciole al primo morso.
Ingredienti sospetti e prove fallite: ecco chi delude davvero
Le critiche non si limitano al gusto. Durante la degustazione, il Gambero Rosso ha individuato sentori poco gradevoli in diversi prodotti. Gli Ottimini Divella, pur vantando un prezzo competitivo, sono stati penalizzati da odori riconducibili all’olio di frittura, mentre i Gran Cereale classici hanno lasciato al palato un retrogusto amaro, amplificato dall’immersione nel latte. Ancora più deludenti i Nascondini, apprezzati per il ripieno generoso, ma bocciati per un profilo aromatico scomposto e artificiale.
Il giudizio si fa particolarmente severo quando si parla di consistenza. Biscotti come gli Oro Saiwa, raffinati e nostalgici, faticano a reggere la prova d’inzuppo: basta un attimo di troppo nel latte per trasformarli in poltiglia.
La colazione è un momento importante, e il Gambero Rosso suggerisce di scegliere con cura i biscotti da portare in tavola. Per chi cerca un’esperienza di qualità, meglio optare per prodotti con ingredienti bilanciati e senza eccessi di zuccheri o grassi di dubbia provenienza. Gli Abbracci restano i campioni indiscussi, ma questa classifica è un invito a guardare con occhio critico ciò che mangiamo, senza lasciarci condizionare solo dalla pubblicità o dal packaging accattivante.