Tari, mi hanno fregato: non dovevo pagarla | Non fare il mio errore
La Tari è la tassa sui rifiuti: come funziona, quali sono le esenzioni e le riduzioni per non pagare la tassa sui rifiuti
La Tari, o Tassa sui Rifiuti, è stata introdotta con la Legge di Stabilità n. 147/2013 e riguarda tutti coloro che possiedono o detengono immobili, comprese le prime case, terreni e aree scoperte che producono rifiuti. A differenza dell’Imu, la Tari è un tributo locale che serve a coprire i costi dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani.
Ogni Comune stabilisce le proprie tariffe, tenendo conto dei criteri nazionali, ma offre anche la possibilità di applicare esenzioni, riduzioni o agevolazioni in determinate circostanze. Non solo, è importante conoscere anche i termini di prescrizione della Tari, ossia il periodo in cui il Comune può richiedere gli arretrati per il mancato pagamento.
Esenzioni, riduzioni e modalità di pagamento
Sebbene la Tari sia obbligatoria per tutti i possessori di immobili, esistono alcune situazioni in cui è possibile ottenere esenzioni o riduzioni. Ad esempio, le abitazioni inagibili o quelle non abitate possono beneficiare di una riduzione della tassa o, in alcuni casi, dell’esenzione totale. Inoltre, in alcune aree dove il servizio di raccolta rifiuti non è attivo, i cittadini possono richiedere una riduzione della Tari.
Anche le famiglie con redditi bassi possono usufruire di un bonus Tari, che consente di abbattere l’importo da pagare in base al reddito ISEE. Le modalità di pagamento variano da Comune a Comune, ma generalmente si può pagare tramite modello F24, bollettino postale o Mav. Se non si riceve il bollettino, è fondamentale contattare il Comune per evitare di incorrere in sanzioni per il mancato pagamento.
I termini di prescrizione Tari e recupero crediti
Per evitare sorprese, è importante conoscere anche il termine di prescrizione della Tassa rifiuti, che stabilisce entro quanto tempo il Comune può richiedere gli arretrati. In caso di mancato pagamento, la Tari è soggetta a un termine di prescrizione di 5 anni. Ciò significa che il Comune ha 5 anni di tempo per notificare al contribuente il pagamento degli arretrati.
Tuttavia, ogni avviso di pagamento interrompe il periodo di prescrizione, che riparte da zero. Se il pagamento non avviene nemmeno dopo l’avviso, il Comune può avviare le procedure di recupero crediti, come pignoramenti e fermi amministrativi. È quindi fondamentale prestare attenzione a tutte le comunicazioni ufficiali ricevute per evitare complicazioni future.