Se sei in pensione arrivano 1000 euro sul tuo conto: la rivoluzione che salva gli italiani
Una nuova prestazione a favore degli anziani in pensione: una cifra notevole, ma non per tutti. Ecco ci può ottenerla.
Tutti i lavoratori autonomi e non, non vedono l’ora di raggiungere il fatidico traguardo del pensionamento. E’ un periodo della vita in cui si sente la necessità di riposarsi dopo tutti gli anni dedicati alla propria occupazione e godersi questo periodo nel modo più tranquillo possibile.
Eppure non tutti possono permettersi di vivere una pensione serena: alcune persone con gli anni iniziano ad accusare dolori e acciacchi dovuti all’età, e in alcuni casi anche malattie genetiche o congenite che si manifestano in età avanzata.
Per questo motivo, il Consiglio dei Ministri ha deciso di andare incontro ai cittadini italiani che col tempo sono diventati non più autosufficienti e necessitano di un sostegno di qualsiasi genere.
E’ stato dato il via libera alla prestazione universale per le persone anziane che prevede un assegno del valore di 1000 euro. Non tutti però possono beneficiare di quest’agevolazione. Vediamo nel dettaglio chi sono le persone interessate.
Chi può ottenere questo assegno
Si tratta ancora di un contributo sperimentale erogato dall’Inps e partirà dal 1° gennaio 2025, fino al 31 dicembre 2026. Tale prestazione sarà destinata a tutte le persone anziane con un’età superiore agli 80 anni, e in una condizione di mancata autosufficienza, che necessitano un’urgentissimo bisogno assistenziale.
Tale prestazione universale sarà erogata mensilmente sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona (non è prevista imposizione fiscale). Nello specifico, il bonus prevederà un’indennità di accompagnamento, rappresentato da una quota fissa di 531,76 euro, e un “assegno di assistenza”, ovvero una quota integrativa di 1000 euro. Ma a cosa servono queste quote?
Come sfruttare la prestazione universale
Il bonus servirà a garantire la copertura del costo del lavoro di cura e assistenza svolto da coloro che assistono la persona non autosufficiente, ma anche l’acquisto di servizi di cura e assistenza forniti dalle imprese qualificate. “È un provvedimento estremamente innovativo che punta a costruire un nuovo modello di welfare e che permetterà di dare risposte concrete ai bisogni dei nostri oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 non autosufficienti“, ha precisato la viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci.
La premier Giorgia Meloni ha spiegato che tutto questo è stato pensato per “garantire all’anziano una vita serene a dignitosa“. Inoltre l’obiettivo di questo decreto “è costruire un nuovo sistema di protezione sociale per gli anziani e soprattutto i fragili, è una riforma attesa da 20 anni. Garantirà agli anziani il diritto di poter continuare a curarsi nella propria casa“.