Max Gazzè finito in tribunale, le accuse sono gravissime: seri problemi con la giustizia per il cantante
Il celebre cantante è nei guai con la legge: le accuse alla sua persona sono davvero gravi. Ecco cosa gli e accaduto.
A volte la fama e il successo non salvano dalle denunce. è il caso di Max Gazzè, cantante romano che si è trovato in seri problemi con la legge italiana. Non basta prendere “la vita com’è”, come cita un suo famoso brano. A volte bisogna tare attenti a ciò che si combina e alle sue conseguenze.
Lo conosciamo come un artista spensierato, sereno e sognatore, eppure si è scontrato con i problemi della vita quotidiana. Classe ’67, è un cantautore e bassista poliedrico. Ha vissuto in Belgio durante l’infanzia, ma durante la maggiore età si è trasferito nel sud della Francia per lavorare come produttore discografico e cantante.
Una volta rientrato in Italia, ha iniziato delle importanti collaborazioni con alcuni cantanti italiani: ricordiamo quella con Daniele Silvestri, caro amica e collega. Dalla fine degli anni ’90 ha raggiunto i successo con brani come Cara Valentina e Vento d’estate, brano con cui vincerà nel ’99 Un disco per l’estate.
Al 2021 risale la sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo, dove si è presentato con il brano Il farmacista. Una carriera decisamente brillante, ma non possiamo dire la stessa cosa per la sua vita privata: Max Gazzè si è decisamente cacciato nei guai.
I problemi con la Legge italiana
Nonostante la fama e gli ingenti guadagni, Gazzè ha avuto qualche scontro con la giustizia. Nel 2004 acquistò il borgo sul Lago di Bracciano, dove ha costruito la sua amata dimora, e pochi mesi prima, il precedente proprietario, aveva chiesto al cantante il condono edilizio. Ma Max ha rifiutato questa richiesta solo nel 2010.
Ad oggi sembra che ci siano oltre 271 i metri cubi di abusi edilizi, per i quali dovrebbe sborsare 5000 euro per i danni. I legali del cantautore hanno fatto ricorso al Tar del Lazio per respingere queste gravi accuse, specificando che al momento dell’acquisto del terreno, Gazzè si era fatto carico dei costi di concessione della sanatoria edilizia per costruire una dependance della casa. Eppure la situazione è un po’ diversa da quanto dichiarato.
I gravi abusi edilizi
La Repubblica ha spiegato in un suo articolo: “Tanti sono gli abusi: dalla realizzazione di una piscina, alla chiusura di un portico, con la contestuale realizzazione di un portico su un altro lato della strada. Poi c’è un soppalco, che avrebbe determinato l’ampliamento dell’abitazione, la diversa esecuzione della sagoma del fabbricato e il cambio della destinazione d’uso del magazzino da uso agricolo a residenziale“.
Queste importanti modifiche erano state denunciate nella domanda di condono come “opere di ristrutturazione edilizia e di manutenzione straordinaria realizzate in assenza o in difformità del titolo edilizio”. Il comune dove sorge la proprietà, ovvero quello di Campagnano, ha dichiarato che le opere di ristrutturazione “rientravano nella categoria 1, che comprende tutte le opere realizzate in assenza o in difformità dal titolo abilitativo edilizio e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici“. A quel punto, Max Gazzè avrebbe dovuto presentare anche la perizia giurata per poter procedere ai lavori edilizi.