Paolo Bonolis, la terribile malattia è entrata nella sua vita: costretto a fare questo per curarsi | Che tristezza
Il conduttore televisivo ha raccontato della sua malattia e del metodo per curarla: ecco come ha fatto a guarire.
Ironico, dissacrante e sarcastico: è lo stile inconfondibile del conduttore televisivo più conosciuto in Italia. Classe ’61, Paolo Bonolis è uno dei volti di Mediaset più amati dal pubblico del Bel Paese e non solo.
La sua carriera è una collezione di successi uno dopo l’altro, a partire dagli anni ’80, quando conduceva il programma per bambini Bim Bum Bam, in onda inizialmente su Italia 1 e poi trasmesso su Canale 5. Questa trasmissione lo ha portato ad affermarsi come conduttore, facendosi conoscere da grandi e piccini.
Tra i suoi programmi di successo, ricordiamo Beato tra le donne, I cervelloni, Tira & Molla, Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan?, Striscia la notizia, Affari tuoi, Domenica in, Il senso della vita e il celebre Avanti un altro!, condotto con il suo collega e amico Luca Laurenti.
Inoltre è stato il conduttore e il direttore artistico del Festival di Sanremo dal 2005 al 2009. Ovviamente è stato affiancato da Laurenti, con il quale collabora dal 1991 e forma una delle coppie televisive più longeve in assoluto.
Una malattia difficile da superare
Nonostante la sua vita lavorativa decisamente brillante, Paolo ha dovuto fare i conti con una terribile malattia con cui ha convissuto per anni e che ha influito molto sul suo stile di vita. Oggi ne parla sereno, con una consapevolezza che ha raggiunto durante gli ani, ma che prima non aveva.
Recentemente ha rilasciato un’intervista intima e sincera in cui ha raccontato la sua vita con questa malattia. E’ strano pensare che uno dei conduttori più celebri in Italia abbia sofferto di un grave disturbo che lo ha segnato a vita.
La convivenza con il problema
L’Associazione Italiana Balbuzie e Comunicazione ha intervistato Paolo, chiedendogli di raccontare il suo rapporto con il problema con cui ha convissuto. “Ne ho sofferto per anni. E balbettavo parecchio. A scuola, nelle interrogazioni ci mettevo secoli a finire una frase. Dopo un po’ l’insegnante, estenuato, mi chiedeva di rispondergli per iscritto. Mi trattavano con benevolenza. Frequentavo l’istituto dei Frères a Villa Flaminia, gestito da sacerdoti votati all’insegnamento, dove ho fatto anche le medie e le superiori. Ognuno di noi ha qualcosa che ci differenzia dagli altri, dicevano. Ci sono bambini che corrono veloci e altri che sono più lenti. Ho imparato a guardare ai miei impacci con serenità“, ha raccontato il conduttore.
Eppure la cura è arrivata casualmente: “Avevo dodici anni quando decisi di far parte del gruppo teatrale della scuola. L’idea mi allettava: finalmente insieme alle ragazzine, perché in classe eravamo solo maschi. Recitando mi sono accorto che non balbettavo quando dicevo la mia battuta. Ne parlai con i due registi della compagnia, Renato d’Archino e Lello Magrello. Mi dissero che secondo loro si trattava di un pasticcio psicologico: era come se volessi far uscire tutti i pensieri in una volta. Si creava quindi un ingorgo che mi portava a balbettare. Pensai che era proprio così. Ho cominciato a fare degli esercizi per imparare a dare spazio sonoro a un pensiero alla volta. Una sorta di autocontrollo mentale. Nel giro di un anno è diventato un automatismo“. Oggi gli capita di balbettare in situazioni sempre più rare. Ciò ci fa comprendere quanto la forza di volontà sia la chiave per superare quasi tutti i problemi, e che anche le celebrità sono dei comuni mortali come tutti noi.