Albano Carrisi, confessa: “Li ho chiusi in una stanza e li ho menati”. La vicenda che lascia tutti senza parole
Albano Carrisi è un celebre cantautore italiano, di origini pugliesi, che ha fatto la storia della musica italiana. Non ha sicuramente bisogno di presentazioni l’uomo che ha fatto sognare l’Italia intera con la sua potente voce.
Classe 1943, nasce e cresce a Cellino San Marco, un piccolo paesino in provincia di Brindisi. Sin da bambino, cresce la grande vocazione per la musica e si esibisce sotto gli ulivi della campagna di suo padre. Per coronare il grande sogno di diventare un artista mondiale, si trasferisce a Milano a soli 17 anni.
Dopo le prime grandi difficoltà che Albano definisce saggiamente “Università della vita“, il suo talento viene notato dalla casa discografica EMI ed incide il suo primo grande successo intitolato “Nel sole“, ancora oggi intonato da milioni di persone di ogni generazione.
Non solo milioni di copie vendute, ma il brano permette al cantante di approdare nel grande schermo e di incontrare il grande amore, Romina Power. Da questo momento, oltre ad una bellissima storia d’amore, nasce anche una proficua collaborazione artistica. Il duo incide brani intramontabili come “Felicità“, “Nostalgia canaglia“, “Il ballo del qua qua” e tantissimi altri capolavori.
Artista internazionale e amato da ogni generazione, Albano è dotato di un talento innato, ma anche di un forte temperamento che lo contraddistingue fin dalla tenera età. Probabilmente anche grazie al suo carattere tenace che riesce a lasciare il paesino d’origine a soli 17 anni per inseguire i suoi sogni. Alla volta di Milano, il cantante si trova uno scenario completamente diverso da quello che aveva immaginato: è costretto ad affrontare episodi di violenza fisica e psicologica.
Come ha riferito lo stesso artista, prima di diventare l’icona della musica italiana, ha dovuto fare diversi lavori precari presso il ristorante Ferrari, situato in Piazza Duomo, svolgendo diverse mansioni: “Mi misero a distribuire volantini fuori dal ristorante e poi a fare le pulizie. Impari a preparare le pizze e il caffè”. Quotidianamente, doveva subire gli insulti ingiusti da parte dei colleghi che lo chiamavano “terrone“. Il cantante, dopo tante angherie, reagisce: “Un giorno mi indicarono mentre salivo le scale trafelato, pieno di pacchi: «Per fortuna abbiamo lo schiavetto…». Non ci ho visto più. Li ho chiusi in una stanza e li ho menati. E ho cambiato ristorante“.
Come più volte ha confessato l’artista, durante il suo trasferimento nella città della moda, ha attraversato dei periodi complicati a causa di continue violenze psicologiche subite dai suoi colleghi. L’Università della vita che gli ha sicuramente insegnato a rispettare il prossimo e non causare gli stessi dolori che ha vissuto in prima persona.
Fortunatamente, Albano ha sempre avuto un carattere molto forte e non si è mai lasciato abbattere da critiche e giudizi dispregiativi. Lo ha dimostrato anche durante la sua esperienza lavorativa al Dollaro, un locale di Milano, in cui è stato costretto ancora a difendersi: “ Il figlio del padrone ama una ragazza, che però preferiva me. Lo sentii sibilare: «Questi terroni ci portano via le donne…». Così me ne andai in fabbrica“. Per non crollare, Albano si rifugia nella musica e canta, ma i colleghi lo aggrediscono “Terrone smettila”. L’artista, con disinvoltura, risponde a tono: “Goditela finché è gratis, perché tra poco per ascoltare la mia musica dovrai pagare“.