Michael Schumacher, la dichiarazione arriva da chi gli è stato più vicino: non avremmo mai voluto sentire questo
Molto vicino a Michael Schumacher dopo anni fa delle dichiarazioni che nessuno si aspettava. I fan impietriti.
Cosa potremmo dire di Michael Schumacher? Ex pilota di formula uno, ha vinto veramente di tutto. Uno degli uomini di punta della Ferrari, la Ferrari quella che vinceva, che non aveva alcun motivo di nutrito timore nei confronti di qualcuno. Un uomo che ha segnato la storia.
Lui tedesco, ha dato tutto il suo meglio per la scuderia italiana. Un vero e proprio squalo che non lasciava le briciole veramente a nessuno. Algido sia nell’aspetto che nei modi da fare, sembrava non essere in grado di lasciarsi andare a nessuna emozione. Come se nulla lo potesse realmente scalfire ha costruito un immagine di se fiero e vittorioso.
Schumacher per decenni ha vissuto ad alta velocità, rischiando la vita ogni giorno o per lo meno, tutte le volte che saliva sulla sua macchinata corsa. Ma ovviamente lui non aveva paura, non poteva averne, altrimenti come avrebbe fatto a collezione tutte quelle vittorie?
E poi? Poi il destino beffardo. Lui che ha sempre vissuto ad altra velocità ha un incidente mentre scia, un impatto tremendo e finisce in una clinica. Le condizioni sono critiche ma da quel giorno non si hanno più notizie certe, ma solo supposizioni.
Il compagno di squadra storico
Gli appassionati di F1 sapranno bene che il compagno di squadra storico di Michael è stato il brasiliano Rubens Barrichello che in un recente podcast si è espresso a tutto tondo sul suo rapporto con Schumacher. “Michael era più forte di me, senza dubbio. Ma era lui in Ferrari già dal 1996, aveva 4 anni di esperienza in più“.
Rubens non aveva mai parlato apertamente, ma questa volta è veramente un fiume in piena. “Il mio contratto non diceva nulla sull’impossibilità di gareggiare contro Michael“, ma poi aggiunge “Per il mio bene ho accettato tante cose ma molte altre le ho rifiutate“.
Un rapporto gelido
“Ho sempre fatto amicizia e ho sempre avuto un buon rapporto con tutti i miei colleghi, ma Michael non mi ha mai sostenuto“. Insomma Rubens continua con le confessioni in cui spiega che il rapporto pacifico e amichevole era solo di facciata. “Non è mai stato lì a offrire un aiuto e io non gliel’ho mai chiesto“.
Poi conclude spiegando come “la squadra era tutta per lui“, “molte volte finivamo una riunione e poi ne iniziava un’altra solo con Michael“. Insomma, forse sarebbe stato meglio che la rivalità restasse solo in pista con un rapporto consolidato quando si posavano i caschi.