Claudia Pandolfi, retroscena clamoroso dietro l’addio a Un medico in famiglia: la colpa fu sua
L’attrice romana è tornata a parlare della scelta di lasciare dopo appena due stagioni il set della serie che le diede la notorietà.
“È più difficile restare in alto piuttosto che arrivarci”. A prescindere dal lavoro che si svolga, se si fa strada è fatale sentirsi ripetere questa frase da chi ha più esperienza e ha già provato l’”ebbrezza” di guadagnare posizioni, magari a scapito di qualche collega, e ottenere successo.
Il senso dell’aforisma verte tutto sulle proprie qualità morali, che a certi livelli possono contare di più di quelle strettamente pratiche, leggi l’abilità nello svolgere il proprio lavoro. Perché se la voglia di sfondare, magari nell’attività dei propri sogni, può essere la molla che spinge a superare qualche difficoltà iniziale, una volta raggiunto il successo solo forza d’animo e piedi per terra possono aiutare a… non soffrire di vertigini.
Dimostrare che si merita quanto faticosamente guadagnato fino a quel momento e di poter reggere anche le crescenti pressioni legate magari ad un cambio di mansione, o semplicemente all’acquisita popolarità, vale un posto al sole, con tutti i vantaggi del caso a livello economico, ma pure di autostima, senza sottovalutare l’ammirazione di chi ti sta accanto.
Questo concetto vale in particolare nel mondo dello sport e dello spettacolo, dove il successo, in particolare quello inaspettato, conquistato a inizio carriera, rischia di diventare controproducente al punto da spingere a cercare… una via di fuga, anche per non restare “imprigionati” per tutta la carriera in un solo ruolo. Ne sanno qualcosa diversi protagonisti de ‘Un medico in famiglia‘, serie tv dal successo colossale trasmessa da Rai 1 tra il 1998 e il 2016.
Da Un medico in famiglia al successo: la storia di Claudia Pandolfi
Lunetta Savino, ad esempio, la popolare collaboratrice domestica Cettina, ha più volte dichiarato di essersi sentita costretta a dire basta al set proprio per non legare la propria carriera solo a quel ruolo, concetto non molto diverso da quello teorizzato da Giulio Scarpati, il protagonista della fiction insieme alla sua amata e promessa sposa Alice, interpretata da Claudia Pandolfi. Anche l’attrice romana non ha usato giri di parole nel confidare i motivi che l’hanno spinta a salutare i colleghi di ‘Un medico in famiglia’ nel 2000, dopo il successo ottenuto nelle prime due stagioni.
“Il successo riscosso dalle prime due stagioni di Un medico in famiglia fu scioccante – ha confessato Claudia in una recente intervista tv -. Anzi assolutamente ansiogeno, al punto di farmi stare male”. Del resto gli autori avevano cucito su Claudia un ruolo di primo piano nella fiction, quello della cognata di Lele (Giulio Scarpati), la sorella minore di Elena Solari (Beatrice Bocci), personaggio scomparso in un incidente stradale prima dell’inizio della fiction e madre dei tre figli di Lele.
Claudia Pandolfi, Un medico in famiglia e quel successo… soffocante
Tra Lele e Alice, nonostante la differenza d’età, sarebbe presto nato un sentimento diventato sempre più forte e vero asse portante delle prime due serie e del relativo loro successo: “Io sono una persona riservata e arrivai a un punto che per la troppa attenzione che c’era su di me avvertii il bisogno di isolarmi – ha aggiunto Pandolfi – Mi servii del tempo per imparare a gestire la situazione”.
Claudia Pandolfi aveva appena 24 anni quando iniziò le riprese di Un medico in famiglia e colpì subito i telespettatori anche grazie alla propria bellezza. Tre anni prima aveva partecipato a Miss Italia, prodromo delle prime esperienze nel mondo del cinema, da ‘Le amiche del cuore’ con Michele Placido fino a ‘Ovosodo’ di Paolo Virzì. Uscire da quel vortice di… eccessiva popolarità non fu affatto semplice: “Avevo il lusso di avere una casa e mi sono dedicata a una vita di amicizie fidate. Mettere tanta solitudine in un momento in cui ero tanto popolare ha fatto sì che le cose si equilibrassero“.